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al testo di cristina bizzarri
Eco e voce ultima del faro
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Quando il tempo acerbo dei tuoi seni accarezza il lino bianco dell'estate su cime ancora pallide di rosa - capezzoli nel latte delmattino - mi dico "è l'ora del non desiderare, è l'ora serale di campane". Cosí saremo complici su sponde riflettenti, tu coi capelli al vento e il lungo odore di pineta, di resina d'amore, denso vino. Ancora mi dirò di non sperare, nel vento l'avventura, il viaggio del mutare. In piedi sulla riva, io eco - parola ultima del faro.
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Amina Narimi
- 05/06/2014 23:07:00
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raccolgo la tua voce, complice, e la bellezza sottile della mussola, che vi unisce, nel viaggio del mutare
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Cristina Bizzarri
- 05/06/2014 22:02:00
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Aggiungo: limmagine del faro forse è emersa dalle profondità, dal mio ricordo di "Gita al faro" - quindi hai indovinato. Qui però non cè niente di saffico - o forse sì, ma spostato su un altro piano - perché parlo di mia nipote che ha undici anni e del mio sperare che le nostre età lontane si incontrino col suo diventare adolescente - in silenziosa, naturale e simbolica complicità femminile. Grazie ancora della tua lettura così sensibile.
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Cristina Bizzarri
- 05/06/2014 21:54:00
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Grazie. Virginia Woolf è forse la mia scrittrice preferita, insieme alla Dickinson. Mi piace di entrambe la disarmante sincerità, e la finezza estrema.
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Paolo Melandri
- 05/06/2014 18:48:00
[ leggi altri commenti di Paolo Melandri » ]
Bellissimo testo. Mi è particolarmente grato perché è - credo - anche un omaggio a Virginia Woolf. Le immagini sono elette - e concatenate con intenso lirismo. Si percepisce come un profumo... latmosfera è impalpabile.
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